Vi sono alcune mani nel Texas Hold’em che sembrano essere migliori di quello per cui in realtà valgono, ma che spesso vengono considerate dal giocatore inesperto alla stregua di monster hands. Per farvi un esempio volete sapere come JK viene chiamato in USA? La mano del principiante, ovvero the rookie hand. Ci sarà un motivo no? Il problema con queste mani è che non si trovano né da un lato né dall’altro: non sono delle monster hands come AA o AK, con le quali abbiamo un ottimo punto o comunque la possibilità di legare top pair top kicker. Ma non sono neppure mani speculative come possono essere suited connectors o pocket pairs, con le quali andare a ricercarci dei draws. Sono mani problematiche, sia quando il flop non ci aiuta sia quando ci aiuta! In particolare le hands a cui mi sto riferendo sono tipicamente QK, JK, JQ, KT, QT, JT e in maniera minore AQ e AJ.

Quando Leghiamo il punto

Quando chiamiamo un raise con queste mani lo facciamo per potere legare top pair, perché molto raramente otterremo draws o made hands, salvo eccezioni. E dunque quando il flop ci regala top pair abbiamo il problema di trovarci spesso contro un avversario che continua a puntare e con una mano che ci offre scarse garanzie di essere la migliori. Immaginate per esempio di trovarvi ad avere a che fare con un flop J23 ed in mano la fatidica rookie hand JK. Ecco questa è una situazione che non auguro a nessuno. Certo il nostro avversario può avere in mano una coppia di dieci o AQ, ma in tal caso sarà poco propenso a darci molta “action” in quanto, vedendoci rimanere nel piatto, sarà scontato per lui che abbiamo in mano un J. Ma supponete invece che egli abbia in mano AJ oppure QQ: questa è una situazione disastrosa per noi, dal momento che non ci sarà certo facile foldare una mano come JK su questo board, ma dall’altro lato avremo a che fare con le continue dimostrazioni di forza del nostro avversario.

Vincere un piatto piccolo o perderne uno grosso?

Questo è il nostro destino quando giochiamo tali mani di Texas Hold’em: il nostro stack si ridurrà in maniera proporzionale alla fiducia in noi stessi. Le sole situazioni in cui la mano verrà giocata fino in fondo saranno quelle che ci vedranno battuti, salvo colpi di fortuna. E contare nei colpi di fortuna nel Texas Hold’em non è propriamente quello che il manuale consiglia… Certo non vi sto dicendo di non giocare mai queste mani, dal momento che rimangono pur sempre mani di media forza con cui portare a casa discreti piatti, ma di non considerarle come premium hands, con le quali chiamare rilanci eccessivi. Questo sarebbe controproducente in qualsiasi partita di Texas Hold’em. Cash game o sit and go che sia.

Artipolo a cura di Poker.it