La vicenda tra Pokerstars e Full Tilt Poker va avanti nonostante le smentite e le false notizie che in queste settimane hanno circondato la vicenda. Sembrava, infatti, che la poker room più famosa del mondo dovesse seguire le orme del Bernard Tapie Group ed abbandonare un affare stimato in 1 miliardo e mezzo di dollari per concentrarsi sull’imminente debutto sul mercato Spagnolo ed invece è arrivata la conferma dell’interesse all’acquisto; l’affare va dunque avanti. Le condizioni economiche sono passate al vaglio della dirigenza che ha deciso di continuare l’estenuante tira e molla con il Dipartimento di Giustizia Americano (DOJ) per concludere finalmente l’accordo.
La stampa internazionale aveva già catapultato la room fuori dall’affare, ma è stato Eric Hoolreiser, Head of Corporate Communications di Pokerstars, a smentire le notizie ed affermare che le voci sono solo “falsi messaggi, pubblicati su vari social network, che mirano a rallentare la transizione”. Sì, perché proprio i social network stanno facendo la parte dei protagonisti in questa vicenda, con notizie, gossip e voci di corridoio che si susseguono ogni giorno. Inevitabilmente la room è dovuta intervenire e nonostante non siano apparsi comunicati stampa ufficiali sul sito http://www.pokerstars.it/, anche gli esperti di casa nostra hanno dovuto ricredersi.
La strada è ancora lunga; in questi giorni è stato arrestato Ray Bitar, Ceo di Full Tilt, che dopo la richiesta di condanna a 145 anni di carcere da parte della Procura, è agli arresti domiciliari in California, mentre gli altri 11 imputati nel processo per il crack di Full Tilt stanno aspettando il verdetto della Corte. Bitar ha fatto sapere che confida in una rapida rifusione dei giocatori ed è proprio questo il nodo fondamentale dell’intera vicenda. Se dopo il Venerdì Nero, Pokerstars ha rifuso tutti i suoi players, i giocatori di Full Tilt aspettano ancora che i fondi vengano sbloccati e l’accordo con il DOJ ha come condizione principale la restituzione dei soldi fermi sui conti gioco.
La stima di oltre un miliardo di dollari sembra dunque eccessivamente ottimistica, anche considerando che un eventuale ritorno sul mercato Statunitense del poker online avrebbe tempi lunghissimi; tutto ciò non sembra preoccupare Pokerstars che, appena concluso l’accordo di sponsorizzazione con il tennista Nadal, si prepara ad un nuovo attacco all’”affaire” Full Tilt. Quello che è certo in questa vicenda è che non può darsi ascolto alle voci di corridoio per quanto vicine siano a Pokerstars; l’unico modo per sapere se l’accordo verrà raggiunto è quello di aspettare il comunicato ufficiale che farà festeggiare più di un giocatore.